S.Caterina Onlus

La fondazione S. Caterina Parlesca onlus è gemellata con la fondazione Villaggio-Famiglia onlus della Spezia (presente nel territorio spezzino già dal 1980)  e in sinergia con essa intende dar vita a modelli replicabili di villaggi famiglia.

http://www.santacaterinaonlus.it/index.htm

La fondazione S. Caterina Parlesca Onlus   da oltre quindici anni presso il Villaggio santa Caterina, donato dal Prof. Paolo Giammarioli alla Diocesi di Perugia-Città della Pieve, accoglie permanentemente anziani e temporaneamente giovani-adulti in difficoltà economica e/o sociale, offrendo loro servizi di accompagnamento alla persona. Con l’Associazione S.Caterina stiamo lavorando per ricostruire e ricreare il tessuto sociale e umano di diverse persone che hanno storie di vita difficili e, per lo più, con assenza  di rete familiare.

 

Ora ci accingiamo a realizzare un ampliamento dell’attuale struttura, grazie a una parte di risorse economiche che provengono dal Bando di concorso della regione Umbria, per la “realizzazione regionale di interventi sperimentali da destinare alla locazione per anziani autosufficienti (DGR 1488/2009”) e  all’intervento  della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, di Banca Prossima e di tutti coloro che si mostreranno sensibili al progetto.

A fondamento di questo progetto c’è l’osservazione che la longevità sta mutando il nostro Paese ed è necessario valorizzarla e costruire dei luoghi fisici specifici, destinati alla promozione e alla valorizzazione degli over 65. Siamo infatti convinti che deve essere ormai superato il concetto obsoleto di “casa di riposo” per lasciar posto a nuove forme di  abitare. La convinzione che la longevità è una  risorsa e non un fardello per le nuove generazioni, affonda le sue radici nella visione cristiana di ricercare un senso al sorprendente allungamento della vita. Questa tendenza consente alle persone longeve di mettere a disposizione della società quel patrimonio inestimabile di relazioni di senso che aiuta a dare una solida prospettiva all’esistenza terrena anche nei momenti di difficoltà.

E’ innegabile che la persona over 65, grazie ai progressi della medicina, ha di fronte almeno 15—20 anni di vita attiva che può “spendere” in costruzioni di relazioni e di nuove attività che si possono mettere al servizio degli altri; una lunga storia da narrare (cominciando dai più piccoli) dalla quale ricavare stimoli per il proprio futuro: pensate alla funzione insostituibile dei nonni e alla necessità da parte dei giovani di aver qualcuno con cui confrontarsi. All’insorgere poi della fragilità e della non autosufficienza potranno comunque trovare aiuto e supporto dall’ambiente in cui hanno vissuto e in cui sono stati protagonisti. E’ nostra intenzione allora, costruire questi “laboratori di solidarietà”, dove giovani e anziani si possano incontrare, convinti che l’insieme di persone consente di realizzare un altro pilastro del nostro stare e del nostro vivere insieme: il pilastro della sussidiarietà (cfr. allegato). Insomma “terza età” come  stagione della pienezza! Quando per pienezza si intende il “fermarsi” a fare il punto sulla vita vissuta, per progettare poi  nuove relazioni e dare significato alla propria esistenza; libero oramai dall’assillo lavorativo e di carriera il longevo può diventare, in una logica di dono, “produttore” di relazione e fonte di saggezza per i giovani in ricerca.

Possiamo citare alcuni esempi  presenti in Italia che fondano la loro opera proprio su questa integrazione giovani-anziani quali:  la fondazione OIC di Padova, la Comunità di Sant’Egidio a Roma, le esperienze di Condominio solidale, nella provincia di Milano e Torino.

Alleghiamo a questo documento, una riflessione di S.E. Mons. Giuseppe Chiaretti su il significato del rapporto tra generazioni.

 Attività svolta dal 1995

 I servizi offerti alle persone sono di assistenza nei momenti del bisogno (ospedalizzazione, visite mediche), assistenza per il disbrigo di pratiche amministrative, accompagnamento nelle spese quotidiane e nelle visite mediche, mediazione con i servizi sociali per assicurare l’attivazione delle risposte al bisogno, di volta in volta emergente. Le persone accolte conducono una vita autonoma in miniappartamenti ed usufruiscono di spazi comuni per le attività ricreative e di preghiera; in convenzione con il comune di Perugia è stato attivato il servizio dei “pasti a domicilio”. Nello stile di condivisione della vita di queste persone la responsabile (medico-volontario) abita con loro ed insieme ad  altri collaboratori si prende cura delle necessità di ognuno : gli abitanti stessi sono protagonisti nel partecipare a tali attività e sono di reciproco sostegno ai loro coetanei; volontari, costituiti da famiglie e giovani sono importanti risorse per promuovere eventi socializzanti e gite ricreative.  Inoltre la fondazione in linea con i principi cristiani che l’hanno ispirata promuove periodicamente  incontri formativi rivolti alla popolazione del territorio circostante.


L’Ampliamento:

La progettazione architettonica   realizzata dagli architetti Luca Tarantini e Laura Antico, è pensata e modulata per un over 65, infatti è noto che la gran parte del patrimonio edilizio in Italia ha più di quarant’anni e avrebbe bisogno di ristrutturazioni secondo criteri di confort e risparmio energetico. Spesso infatti, anche per cure semplici la persona anziana non ha spazi adeguati, senza poi parlare dei frequenti incidenti domestici.

Il progetto è di fatto un ampliamento e potenziamento dei servizi già offerti e presenti nel complesso esistente, prevede la realizzazione di un nuovo complesso edilizio all’interno dell’area FC  di proprietà della Fondazione.

L’edificio si articola su due piani e presume la realizzazione di 14 appartamenti per ospitare anziani autosufficienti over 65. Il disegno architettonico scelto è molto “razionale”, dalle linee definite e pulite.

L’edificio dovrà essere “riconoscibile” e nello stesso tempo avere una totale integrazione con il paesaggio circostante.

Pensato con una struttura in legno, spot di colore caratterizzeranno alcuni volumi sia esterni che interni, mentre il resto del complesso è rivestito di intonaco bianco, lasciando però alcune pareti in legno a vista.

Il colore ha lo scopo di identificare immediatamente alcuni spazi del complesso e rendere il tutto più esteticamente dinamico.

L’edificio farà da contorno ad un’area verde attrezzata con panchine e percorsi pedonali illuminati, e il grande Cedro Libanese presente, farà da fulcro a tutto l’intervento.

La distribuzione interna avviene attraverso dei corridoi esterni con funzione distributiva ma anche di socializzazione. Le grandi pareti in vetro lavoreranno come serre solari, ottimizzando il benessere energetico interno e proteggendo i corridoi dagli agenti atmosferici.

Oltre ai 14 appartamenti previsti vi saranno spazi comuni e di servizio quali, raccolta dello sporco,  servizi comuni per il personale.

Tutti gli spazi sono stati studiati per essere sfruttati al massimo e senza impedimenti da persone autosufficienti e/o su sedia a rotelle, in modo da permettere a tutti di potersi autogestire nel massimo della libertà ed indipendenza.

Il complesso è stato concepito come una struttura totalmente in legno, seguendo quanto previsto dalla  certificazione “Casa Clima” adottando criteri e scelte progettuali per poter classificare l’efficienza energetica del fabbricato in classe A.

Perché il legno:

prima di tutto perché è un materiale con molte caratteristiche semplicemente “eccezionali” che sembrano fatte appositamente per l’utilizzo nelle costruzioni efficienti.

Intanto la rinnovabilità; con un ciclo di 10-15 anni il legno si rigenera a costi bassissimi e con benefici enormi per la riduzione di CO2, per ovvi motivi.

Poi, per le ottime caratteristiche fisiche: un metro cubo di legno si lavora con meno di 30kwh, mentre il calcestruzzo “costa” 200kwh, l’acciaio 500kwh e l’alluminio 800kwh.

Il legno traspira naturalmente, è un ottimo isolante termico, da5 a10 volte migliore del calcestruzzo; ed è anche dotato di un’elevata capacità termica, anch’essa 5 -6 volte superiore a quella di pari volume realizzata in mattoni.

L’isolamento e la capacità termica insieme assicurano un comportamento ottimale in regime di escursioni termiche ampie.

Le tamponature delle pareti interne tendono a stabilizzarsi su valori medi, che gli impianti riescono facilmente a portare a valori confortevoli.

Il legno è anche particolarmente robusto al fuoco: il calcestruzzo armato, durante l’incendio, perde rapidamente le caratteristiche statiche per via delle altissime temperature raggiunte dai ferri presenti.

Auspico che tale progetto, nato dalla generosità di molte persone che lavorano all’unisono per preparare un futuro migliore ai propri cittadini,  possa essere accolto e sostenuto con generosità.

Perugia,  27 maggio 2014                                                                                                                                                                                            Dott.ssa Simonetta Cesarini

                                                                                                    Presidente CDA